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giovedì 22 agosto 2013

Ho letto PEPYS ROAD



La Pepys Road di John Lanchester è una via del sud di Londra che, nelle sue case vittoriane, ha sempre ospitato persone non troppo abbienti, ma con aspirazioni. Ora, difficile stabilire da quando, gli abitanti di quella via sono ricchi, ricchi solo per il fatto di abitare in Pepys Road, perché lì tutte le case, difficile stabilire come e perché, valgono milioni di sterline.


"Avere una casa di proprietà in Pepys Road era come essere in un casinò dove la vittoria è assicurata. Se già ci abitavi, eri ricco. Se ti ci volevi trasferire, eri ricco. La Gran Bretagna era diventata una nazione di vincitori e perdenti, e tutti coloro che abitavano in quella via, per il solo fatto di abitarci, avevano vinto."


In questa immaginaria Pepys Road - sì, esiste Pepys Road, ma è una normale strada abitata da persone normali che hanno avuto un momento di notorietà grazie alla pubblicazione di questo romanzo - abita Petunia Howe, al numero 42, una vedova di 82 anni.

Di fronte a lei, al numero 51, abitano Roger e Arabella Yount, con i loro due pargoli e la tata. Lui lavora alla banca Pinker Loyd, nella City, lei si occupa del ménage familiare delegando le incombenze alla tata e spendendo soldi, per la maggior parte in continue ristrutturazioni della casa, passatempo diffuso tra le abitanti della lussuosa strada.

In fondo a Pepys Road, al numero 68, Ahmed Kamal si sveglia tutti i giorni alle 4 del mattino per sistemare i quotidiani nel suo negozio al piano terra che gestisce insieme ai suoi due fratelli, Usmam e Shaid, ed alla moglie.

Al numero 27 si trova la lussuosa, super tecnologica e iper confortevole abitazione che ospiterà il senegalese Freddy Kamo, giovanissima promessa del calcio britannico, insieme al padre.

Pepys Road è attraversata tutti i giorni da Quentina Mkfesi, rifugiata politica, ora ausiliaria del traffico; sporadicamente da Smitty, anonimo artista di grido, quando va a trovare sua nonna Petunia, e da sua madre Mary.

Pepys Road è un bel giro di lavoro per i due amici polacchi Bogdan aggiustatutto, come lo chiamano i ricchi abitanti - in realtà il suo nome è Zbigniew - e Priotr, muratori/imbianchini/carpentieri/elettricisti.

Per Pepys Road si aggira la minaccia, sotto forma di cartoline recapitate agli abitanti con la foto della porta di casa loro e la scritta "Vogliamo quello che avete voi".

In un anno, dal dicembre 2007 - gli albori della crisi finanziaria - al novembre 2008 può accadere di tutto a Pepys Road, come logica conseguenza degli eventi o in modo imprevedibile.

Scritto magistralmente, Capital (è il titolo originale) descrive la nostra società occidentale in modo sfacciatamente intimo, quasi impudico, ma ironico e nel contempo poetico. Non si pensa agli abitanti di Pepys Road come a personaggi, ma come a persone; i nostri vicini di casa, i nostri amici, noi stessi. Dovessi andarci, sono sicura che andrei a vedere in fondo alla via, dove mi aspetterei di entrare nel negozio dei Kamal, o sbircerei al numero 51. Sicuramente mi farei fotografare davanti al cartello della strada.

Pepys Road è la nostra vita attuale, la nostra storia, sta a noi decidere come percorrerla, ma dove ci porterà, non si sa.

Leggetelo, non è solo un bel romanzo, è Letteratura.



John Lanchester
"Pepys Road"
Mondadori 
pagg. 504
anno di pubblicazione: 2013
titolo originale: "Capital" (anno 2012)

anche in versione e-book


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