Dall'elegante autrice de La cartella del professore un'altra chicca, Le donne del signor Nakano, edito da Einaudi.
Un tipo mingherlino con i baffi, il signor Nakano, sulla cinquantina, con una faccia quadrata e cotta dal sole cui si addice meglio la definizione "un pezzo di sapone scuro con due occhi e un naso" e che indossa sempre un berretto di lana. Ha il suo caratterino, ma riesce a farsi voler bene. E' al terzo matrimonio, ma dell'attuale moglie neppure l'ombra nel romanzo.
Le sue donne sono l'amante, l'eccentrica sorella Masayo, eclettica artista, e la giovane Hitomi, la dipendente del suo negozio di roba vecchia, non di antiquariato, ci tiene a specificarlo, Nakano.
Masayo ci apre le porte della bottega Nakano, ci sistema come fossimo un oggetto del negozio, su un comò o su una vecchia sedia, e ci fa assistere alle vicende amorose dei protagonisti, ascoltandone i dialoghi, gli scambi di battute, osservando un rossore, percependo un tremito o un respiro trattenuto.
Quello che più mi piace dei romanzi di Kavakami Hiromi sono i titoli dei capitoli: nomi di oggetti che diventano l'essenza del capitolo stesso, come se questi oggetti avessero la capacità di influire sul nostro stato d'animo e sulle nostre emozioni, anche sul nostro destino.
La realtà raccontata da lei diventa poesia. Tutto in questo romanzo, sebbene l'ambiente sia un po' buio e polveroso, appare etereo. Le storie si sviluppano giorno dopo giorno, mese dopo mese, divenendo evanescenti, e quel che rimane dopo la lettura è come la nota di fondo di un buon profumo.
Kawakami Hiromi
"Le donne del signor Nakano"
Einaudi - 2014
titolo originale: Furudōgu Nakanoshōten (2005)
Traduzione di Antonietta Pastore
anche in versione e-book
Un tipo mingherlino con i baffi, il signor Nakano, sulla cinquantina, con una faccia quadrata e cotta dal sole cui si addice meglio la definizione "un pezzo di sapone scuro con due occhi e un naso" e che indossa sempre un berretto di lana. Ha il suo caratterino, ma riesce a farsi voler bene. E' al terzo matrimonio, ma dell'attuale moglie neppure l'ombra nel romanzo.
Le sue donne sono l'amante, l'eccentrica sorella Masayo, eclettica artista, e la giovane Hitomi, la dipendente del suo negozio di roba vecchia, non di antiquariato, ci tiene a specificarlo, Nakano.
Masayo ci apre le porte della bottega Nakano, ci sistema come fossimo un oggetto del negozio, su un comò o su una vecchia sedia, e ci fa assistere alle vicende amorose dei protagonisti, ascoltandone i dialoghi, gli scambi di battute, osservando un rossore, percependo un tremito o un respiro trattenuto.
Quello che più mi piace dei romanzi di Kavakami Hiromi sono i titoli dei capitoli: nomi di oggetti che diventano l'essenza del capitolo stesso, come se questi oggetti avessero la capacità di influire sul nostro stato d'animo e sulle nostre emozioni, anche sul nostro destino.
La realtà raccontata da lei diventa poesia. Tutto in questo romanzo, sebbene l'ambiente sia un po' buio e polveroso, appare etereo. Le storie si sviluppano giorno dopo giorno, mese dopo mese, divenendo evanescenti, e quel che rimane dopo la lettura è come la nota di fondo di un buon profumo.
Kawakami Hiromi
"Le donne del signor Nakano"
Einaudi - 2014
titolo originale: Furudōgu Nakanoshōten (2005)
Traduzione di Antonietta Pastore
anche in versione e-book
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